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Elettronica 6 Gen 2011-1° Ago 2011

 


Il mio isolatore di rete


Il più VITALE(nel senso letterale del termine)strumento di laboratorio è l'isolatore di rete

La sua funzione è quella di separare la rete(connessa alla terra)dalla massa del circuito e degli strumenti comunicanti con esso,lasciando loro un'alimentazione controllata e fluttuante ed evitando l'immediato intervento del salvavita x la connessione a terra degli strumenti non appena si connette il coccodrillo di massa o peggio se  toccassi qualcosa di sbagliato

Il concetto dello strumento è semplicissimo:Un trasformatore 220/220 V ~ isola la rete e libera me ed i sistemi connessi da questo pericolo(mai nessuno entra senza permesso in laboratorio)
La realizzazione del mio isolatore è poco + complessa,ma il concetto basilare è lo stesso:Non avevo trasformatori 220/220 e ne ho usati 2 da 220/24 a 200 o 350 VA(non ricordo bene ma la cosaClicca x ingrandire non cambia)in anti cascata mettendo a terra uno dei terminali a 24V ~ x aggiungere una migliore separazione dalla rete,specialmente x i segnali impulsivi di modo comune

Ho aggiunto i condensatori di rifasamento ed all'uscita,e non appena mi è capitato un regolatore usato da 500 VA non isolato a 10 triac con separazione di 5 V(e me lo sono riparato con gusto),l'ho aggiunto cercando di ribilanciare il peso,ed alla sua uscita ho messo 4 lampade a filamento di ballast da 220 V in grado non solo di proteggere i trasformatori,x cui sarebbe bastato l'interruttore magnetotermico posto sul frontale,ma soprattutto x salvare i finali degli alimentatori in caso di corto dell'alimentatore dell'oggetto sotto prova

La 1^ è la spia sul pannello ed è di pura indicazione nonostante non sia indispensabile:Le ampie areazioni del mobiletto di ferro permettono un'ottima visibilità dalla luce emessa dalle lampade interne di potenza
In parallelo ad essa c'è 1 lampada da 25W ed un deviatore a 0 centrale da 3 A / 250 V x commutare le 2 ulteriori lampade
In questo modo si regola x quasi 100 mA con la posizione centrale grazie alla lampada da 25W mentre in posizione 100W avremo circa ½A e connettendo la lampada da 500W avremo 2A

Il motivo x cui ho usato delle lampade a filamento al posto di resistenze da ferro da stiro o cose simili è presto detto:

Le resistenze sono un carico puramente ohmico(la componente reattiva a 50 Hz è realmente trascurabile),mentre le lampade mostrano un forte coefficiente termico positivo,a freddo hanno una resistenza molto più bassa di quanto non sia quella a caldo,e si comportano come decenti regolatori di corrente sin da 1/10 della loro tensione di targa(il motivo di questa stranezza è semplicemente dovuto al fatto di vivere ad una temperatura assoluta di 1/10 di quella operativa x le lampade)

Questo permette loro di variare di relativamente poco la corrente circolante nel filamento,e questa è una cosa tanto più visibile quanto più grande e vuota è l'ampolla di vetro(il gas inserito serve a ridurre la temperatura locale riducendo il pericolo di sovratemperature ad hot spot e conseguenti interruzioni soprattutto al momento dell'accensione,quando il picco di corrente è enorme,ma nel frattempo rende meno probabile l'evaporazione del Tungsteno)

Un variac con relativo volmetro ed un amperometro comune terminano lo strumento
Questo strumento,x quanto sia banale e malridotto da 25 anni abbondanti di vita dura,è tra i + usati nel mio lab ed è inutile dire quanto sia pesante!

Frontale dell'isolatore

Mi auguro di esservi stato utile


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